L’11 marzo del 1995, durante un incontro con i pellegrini italiani a Medjugorje, il frate francescano croato Slavko Barbaric ha risposto a una domanda riguardo al pianto della statua di Medjugorje da Civitavecchia. Ha espresso che la generazione di Gesù è stata condannata per aver cercato un segno, anche se Gesù stesso ha dato dei segni celesti. Il frate ha affermato che la gente vuole segni che piacciono loro e non quelli di Dio. Ha poi sottolineato che le apparizioni di Medjugorje durano da troppo tempo e che alcuni non accettano i messaggi perché sembrano troppo semplici e non dicono niente di nuovo.
Il frate ha spiegato che non si deve stabilire le proprie condizioni per accettare la volontà di Dio, ma si deve avere un’umile disponibilità per aprirsi alla comprensione e all’ingresso nella volontà di Dio, qualunque essa sia. Ha aggiunto che la Madonna vuole impedirci di combattere contro la volontà di Dio e ci invita a cercare Dio perché ci ama, non per i nostri bisogni. Il frate ha poi sottolineato che spesso le nostre preghiere riguardano ciò che vogliamo e se non lo otteniamo, siamo delusi. Il frate ha spiegato che la Madonna annuncia eventi tristi, ma non per spaventare, bensì per aiutarci a cambiare oggi per il nostro bene. La Madonna vuole liberarci dalla paura, anche se saranno necessarie delle prove per la nostra purificazione.
Il frate ha citato l’esempio di una madre che piange per il presente dei suoi figli e non per il futuro. La Madonna è tutt’altro che spaventosa, ma avverte e aiuta a evitare il disastro. Infine, il frate ha concluso che l’unico modo per cambiare è perdonare. Se non perdoniamo, il nostro cuore è ferito e non possiamo iniziare bene la nuova giornata. La Madonna ci invita a cambiare oggi e non a pensare al futuro, poiché dipende da noi.