8 dicembre: Festa della Immacolata Concezione – Catechesi di Padre Jozo Zovko

In occasione della Festa dell’Immacolata Concezione, riproponiamo la Catechesi di Padre Jozo Zovko.

Nel corso della storia in occasione della festività dell’Immacolata Concezione si sono verificati avvenimenti di straordinaria importanza anche politica per l’umanità, segno, per chi non vuole chiudere gli occhi davanti agli interventi del Cielo e attribuire tutto al “caso”, che Dio ha voluto scegliere questa ricorrenza, legata alla Madre del suo Figlio Gesù, per manifestare la sua attenzione al mondo. Abbiamo parlato di avvenimenti di grande importanza: ci limitiamo a citarne due.

Il primo risale a circa cinquecento anni fa, al 9 dicembre 1531, quando il dogma dell’Immacolata Concezione non era ancora stato proclamato, ma la Vergine Immacolata era già oggetto di venerazione nella pietà popolare e la festività, all’epoca, si celebrava appunto il 9 dicembre e non l’8, come oggi. Era il momento in cui in Europa divampava furiosa la rivolta protestante nei confronti della Chiesa cattolica e del Papato, e proprio in occasione di questa festività la Madre di Dio apparve in Messico ad un povero indio, presentandosi come “Nostra Signora di Guadalupe” (Guadalupe era all’epoca un Santuario molto venerato in Spagna n.d.r.) e dichiarandosi Madre di tutti gli uomini, a significare che indios e spagnoli erano tutti figli suoi. Quell’apparizione, per le circostanze in cui è avvenuta, le modalità che l’hanno accompagnata ed il messaggio che in essa è stato dato, è stata nel tempo l’elemento determinante della riconciliazione tra indios e spagnoli e della conversione di tutta l’America Latina al cattolicesimo.

Il secondo avvenimento che citiamo si è verificato ai giorni nostri: l’8 dicembre 1991 fu ratificato l’atto di liquidazione dell’Unione Sovietica come entità politica e Leningrado tornò ad essere chiamata San Pietroburgo.

Aggiungiamo ancora che il riferimento all’Immacolata Concezione rientra come elemento fondamentale nelle apparizioni di Lourdes, perché così la Madre di Dio si presentò alla piccola Bernadette, a conferma del dogma proclamato 4 anni prima dal Papa Pio IX e per sanare la lacerazione all’interno della Chiesa tra immacolatisti e antiimmacolatisti, cioè tra chi appoggiava il Papa nella sua decisione e chi lo avversava.

Il testo sotto riportato risente anche dei limiti legati alla trascrizione della parola parlata e non visionata successivamente dall’autore. L’abbiamo volutamente mantenuto così, perché chi ha conosciuto Padre Jozo possa ritrovare in esso l’immediatezza del suo parlare. Il Padre inizia con una preghiera:

“Luce divina, illuminaci affinché possiamo scegliere la strada che ci riporta al Padre, affinché possiamo decidere nel nostro cuore, come il figlio prodigo: ‘Ritorno al Padre’. Che ciascuno di noi scelga oggi, nella Festività dell’Immacolata, di lasciare il proprio peccato e iniziare una vita nuova, cristiana, di accogliere nel cuore e nella vita la Grazia, la Luce, la Pace, l’Amore.

In un messaggio la Madonna ci dice: “Figli, pregate affinché Cristo nasca nel vostro cuore, ma pregate anche affinché nasca nei cuori di tutti quelli che non lo conoscono”. Esistono persone che non conoscono Cristo: dove abitano? Queste persone possono abitare anche nella tua famiglia. Tutti quelli che aspettano Natale senza Sacramenti, che aspettano Natale senza conversione, non conoscono Gesù. Natale resterà una falsa abitudine, un costume, mancherà nel giorno di Natale, dopo la festa, la Pace, mancherà la Grazia, la Luce, la Gioia. Mancherà il grande incontro e la certezza: “Il mio Dio è nato, sono felice. Il mio Dio vive, ho incontrato Lui con la Madre, sono felice”. Siamo nel cuore dell’Avvento: ricordatevi il passo dell’Apocalisse (3,20): “Ecco, io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me”. Questa porta è il  nostro cuore, l’anima, il cuore della famiglia. Cristo sta bussando; questa porta non si apre dal di fuori, ma dal di dentro. Cristo non è violento, aspetta: quando si apre la porta, Lui entra. Stai bene attento: non sono le città illuminate dalle quali tu vieni che aprono il cuore, non sono le vetrine con Babbo Natale, i regali, il panettone, che aprono il tuo cuore. Ecco, per questo l’Immacolata appare, perché ti ama, vuole insegnarti come è possibile aprire le porte del cuore e dice: “Figli, pregate, pregate perché si aprano le porte dei cuori”. La Madonna non dice: “Fate propaganda, fate pubblicità”, non dice altro che “Pregate”. Questo è quello che la Chiesa in tanti suoi membri ha perso. Esistono tante persone, purtroppo anche dei sacerdoti, che pregano poco, non pregano più, pensano che correndo possono sostituire la preghiera. Senza la preghiera la nostra fede rimane teoria, un sistema teologico. Iniziando il nuovo millennio, a capodanno 2001, la Madonna è apparsa dicendo: “Rinnovate con entusiasmo il digiuno e la preghiera”. Perché insiste la Madonna su questo? Perché siamo cristiani, figli di Dio, e gli uomini hanno bisogno della preghiera che è incontro con Dio, come le piante hanno bisogno di umidità e di sole. La pianta non cresce se tu metti la grappa al posto dell’acqua, no, ha bisogno di acqua, non di gasolio, è la sua natura. La natura del cristiano è la preghiera, per vivere, per respirare come cristiano, per credere come figlio di Dio, incontrarsi e avere esperienza dell’incontro con Dio. Oggi è la festa dell’Immacolata, Lei primo tabernacolo, Lei roveto ardente da dove parla Dio. Oggi si è verificata una Nuova Creazione, oggi è nata una nuova Eva concepita senza peccato. Oggi sulla terra che era buia, distrutta, è nata una nuova creatura dal Padre, da Dio onnipotente, da Jahvé. Egli ha detto: “Oggi sia una Nuova Donna”. Oggi su questa terra è stata creata la persona che è diventata la ‘piena di Grazia’, nata così, cresciuta così, che oggi esiste così. Per questo siamo felici quando ci chiama “Cari figli”. Ecco, cerchiamo di avvicinarci a Lei, Lei ci spiegherà come è possibile rinnovarci, aprire il cuore e accettare il Figlio. Lei sa come si è verificato il dramma a Betlemme, Lei è testimone di come ha risposto Betlemme: le porte sono rimaste chiuse, non c’era posto. Tragico! Non c’era posto! Ha dovuto cercare fuori, Gesù è nato in mezzo ai campi, in una grotta, in una stalla. La Madonna combatte, combatte per la Chiesa. Combatte, vuole aprirci gli occhi. Per questo è triste quando noi non capiamo, come ha detto a Fatima: “Fate digiuno e pregate, perché ci sarà una grande guerra se il mondo non si convertirà”. Milioni sono caduti nelle due guerre: gli occhi sono rimasti chiusi. Dobbiamo iniziare a credere nella potenza della preghiera. Credere come Davide: “Tu, che sei un pastore, prendi la tua fionda, cinque sassi, e vai nel mio nome!”, ha detto Dio. E’ successo il miracolo: il giovane Davide ha creduto, ha risposto: “Sì, credo che nel nome di Jahvè posso vincere e salvare Gerusalemme”. Tenendo il rosario in mano, come cristiano, come cattolico credente, io confesso: la mia potenza non è nel mio conto in banca, non è nella mia fabbrica, nella mia macchina, la mia potenza è nella preghiera. Per questo posso stare inginocchiato e passare un’ora oggi in preghiera. Di qui viene la mia Luce. Per questo posso dire: “Io ho visto il mio Signore, Lui è vivo, è risorto, mi ama”.

Fonte: https://www.medjugorje.it

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