Medjugorje, il vero miracolo è la conversione del cuore

A Medjugorje non si viene per turismo, né per propria scelta. Qui ci si arriva grazie ad una chiamata speciale della “Gospa”, la Madonna che ogni anno convoca in questo luogo milioni di pellegrini. Moltissimi dei quali italiani. La parrocchia di Medjugorje conta attualmente circa 4.300 abitanti. Tutti di nazionalità croata. Parlano croato e sono cattolici. Dal 1981, anno dell’inizio delle apparizioni, Medjugorje urbanisticamente si è sviluppata molto: pensioni, piccoli e grandi alberghi sono disponibili ad accogliere persone da tutto il mondo. Intorno alla parrocchia , intitolata già in tempi non sospetti a San Giacomo, patrono dei pellegrini, sono nati una varietà di negozi con Souvenir e Gadget della fede. Medjugorje è tutta qui. Non ci sono beni artistici da ammirare né libri di storia da studiare. Monumenti o musei da visitare. Chi arriva in questo luogo sperduto della Bosnia-Erzegovina sa già che può solo pregare. Ed è la preghiera il vero miracolo di Medjugorje. Una preghiera che attraverso Maria riesce ad aprire anche i cuori più duri, quelli più aridi e che “non conoscono ancora l’amore di Gesù”.

Ancor più delle apparizioni o degli eventi soprannaturali a Medjugorje la preghiera recitata col cuore riesce a compiere ogni giorno miracoli inimmaginabili. Ci sono tre azioni che qui si compiono con estrema efficacia: la confessione, la comunione e la conversione. Se provate a interrogare un pellegrino di ritorno da questa terra benedetta sentirete rispondervi che a Medjugorje c’è qualcosa di speciale che agisce nel profondo. E che dopo aver trascorso qualche giorno “in compagnia della Madonna e di suo Figlio Gesù, nulla è più come prima”. Se Lourdes è un luogo dove i malati cercano conforto e guarigioni fisiche, Medjugorje può essere visto come un grande ospedale nel quale le anime guariscono e dove la prima volta che si viene si piange tanto. Un pianto irrefrenabile e a volte inspiegabile. Ma si piange. Lacrime che la Madonna sembra voler usare per lavare l’anima. I pellegrini, specie quelli organizzati in gruppi, solitamente hanno un programma ben preciso e collaudato. La giornate sono scandite da momenti di preghiera in comune: dalle Lodi mattutine ai Vespri della sera.

La Celebrazione Eucaristica in parrocchia viene celebrata in italiano ogni mattina alle ore 11 (alle 10 la domenica). Il pomeriggio alle ore 18 si recita il Santo Rosario, solitamente in varie lingue, cui segue una Messa alle ore 19 concelebrata da decine di sacerdoti provenienti da tutto il mondo e tradotta anche in italiano dalla radio locale sulla frequenza 99.7 Mhz. Momenti di preghiera molto intensi, inoltre, si possono vivere partecipando all’Adorazione Eucaristica e alle preghiere di guarigione e di liberazione davvero molto toccanti. Il tutto accompagnato da canti celestiali e musiche di straordinaria atmosfera e bellezza. Quando non si prega in parrocchia lo si fa, sempre con un rosario in mano, scalando il monte Krisevac (540 s.l.m.) uno dei luoghi preferiti per l’adorazione della sofferenza di Cristo e divenuto il Calvario del santuario di Medjugorje. Qui nel 1934 gli abitanti del villaggio in ricordo del 1900esimo anniversario della morte di Gesù eressero una croce in cemento alta otto metri. Arrivare in cima alla vetta dopo aver camminato per quasi due ore per un sentiero ripido fatto di sole rocce e sassi è un’esperienza che non può essere raccontata ma solamente vissuta in prima persona. Sotto quella Croce bianca avvengono ogni giorno numerose conversioni.

Poi c’è la collina delle apparizioni, dove il 24 giugno 1981 verso le ore 18, sei giovani della parrocchia di Medjugorje, Ivanka Ivankovic, Mirjana Dragicevic, Vicka Ivankovic, Ivan Dragicevic, Ivan Ivankovic e Milka Pavlovic, videro una figura bianca con un bambino nelle braccia. Da allora sul Podbrdo i pellegrini si radunano per recitare il Rosario. E sia di giorno che di notte è possibile imbattersi in gruppi di persone che salgono verso il luogo della prima apparizione. Un luogo segnato da un mucchio di sassi in cui è conficcata una croce semplice di colore blu. Ecco Medjugorje è tutta qui. Si riassume in tre parole e in tre luoghi di incontro. Chi viene in questo luogo sa che non c’è nulla, ma può trovare tutto.

Marco Ferri

8/6/2013
© RIPRODUZIONE RISERVATA http://www.fanotv.it/news/13876/medjugorje-il-vero-miracolo-e-la-conversione-del-cuore

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