La Madonna ci ha fatti responsabili per la pace

Padre Slavko
Vi saluto tutti, benvenuti.
Vi dico un po’ sulla situazione.
Molti domandano cosa ha fatto la Commissione; (….)
P. Ivan Dugandzié conosce molto bene la situazione e ha detto che nella Commissione si sente un’altra aria, positiva. Un mese fa sono stati qua dei medici di Milano e di Torino, una quindicina in tutto, e hanno fatto molti esperimenti. Questo è molto importante per noi, anche se qualche volta dà un po’ noia ai veggenti che non sono molto felici quando vengono i medici per gli esperimenti.
Gli ultimi risultati saranno pubblicati il più presto possibile. Una cosa si può dire: tutti i medici hanno confermato di nuovo che si tratta di un fenomeno inspiegabile.
Cioè la medicina, la psicologia, la parapsicologia, la neuropsichiatria, ogni scienza si è incontrata col proprio limite, non può andare avanti. In che senso? Hanno visto che i veggenti sono sani per quanto riguarda la mente, anche il corpo.
Vi ho detto che ci sono difficoltà con Vicka e Marija qualche volta, ma questo non c’entra, non sono malate nel senso di una malattia assoluta. Hanno detto: «Durante l’apparizione i veggenti si trovano in una situazione contraddittoria, inspiegabile». Hanno provato col dolore: prima delle apparizioni una reazione normale al dolore, durante l’estasi il dolore è diminuito al quattrocento per cento, quasi narcosi, anestesia, e dall’altra parte una attività normale del cervello. Non è un sogno o qualche altra cosa. Io ho domandato ai medici se c’è qualche altra cosa che possiamo fare su questo livello. Hanno risposto: «Quasi niente, ci sembra che non ce ne sia bisogno». Allora possiamo dire che abbiamo fatto tutti gli esperimenti possibili e tutti hanno confermato che si tratta di una cosa inspiegabile; dopo questo limite viene la fede, si può accettare la loro testimonianza di cinquantun mesi o buttare via tutto.
In questi giorni è stato qui di nuovo uno parapsicologo italiano. Ha già scritto su alcuni giornali. Una volta in una chiesa ha parlato con una suora.
Quando è andato a casa per sentire la registrazione, tra la sua domanda e la risposta della suora s’è inserita una voce che ha detto: «Io sono venuta a Medjugorje». Quando ha sentito è rimasto perplesso: non sapeva niente di Medjugorje. Ha risentito alcune volte ed ha incominciato ad interessarsi. È arrivato il 4 aprile ’84, ha fatto sentire la registrazione ai veggenti; essi non potevano dire che hanno conosciuto la voce, ma hanno domandato alla Madonna e hanno avuto una risposta positiva. Lui – mi ha detto molte volte – che è ateo razionalista, e voleva lasciare questa storia inspiegabile, come si fa nella parapsicologia.
Quest’anno ha avuto tre o quattro nuove esperienze: la stessa cosa. Una volta è andato nella chiesa da solo, ha preso un piccolo registratore, ha parlato così vicino e, di nuovo, interferenze che hanno qualche cosa con Medjugorje.
Sabato mattina è venuto e mi ha detto: «Tutta la notte non potevo dormire, ho meditato molto su questa risposta e – ha detto – questa è la più logica per me e sono sicuro che non può essere suggestione».
Perché a lui che domanda se è una voce dal Cielo, una risposta suggestionata potrebbe essere: «Sì è una voce dal Cielo», ma la risposta era: «È un dono per lui».
«È la più logica – dice – perché se la Madonna è la Madre, non critica». Lui ha detto: «Io potevo aspettarmi:, “devi credere, devi pregare, devi confessarti”». Una lezione. Niente di tutto questo. Solo: «Questo è un dono per lui».
È andato via e ha detto: «Adesso mi sento più aperto, ma devo ancora meditare molto».
Ci sarà un congresso dei parapsicologi in Italia e lui riferirà tutte queste cose.
Io racconto questo perché possiate vedere come per noi è molto interessante, come tutto questo dura e come vengono sempre di più i pellegrini, non solo dall’Italia ma da tutto il mondo.
Da noi c’è un proverbio: di ogni miracolo bastano tre giorni. Ma per questo miracolo mi sembra che non bastino, e sempre di più vengono da tutto il mondo. E come spiegare? Solo perché la Madonna parla, come Madre e la gente viene. Io so, quando venite qua, non abbiamo nulla, ma si vede che la gente trova una cosa essenziale. Dopo non importa come sono le altre cose.
Così ogni tanto succedono cose che danno un nuovo stimolo. Per questo parapsicologo c’è stato un grandissimo stimolo e al suo livello lui lo dirà a tutto il mondo.
Adesso ci dobbiamo domandare: perché succede tutto questo? La Madonna in un messaggio a Jelena ha detto: « Quando il Signore viene, non viene per scherzo, viene sul serio ». Tutte queste grazie, le guarigioni, le conversioni, tutto questo succede per farci pensare un po’.

Il messaggio primo è la pace.
La Madonna è venuta e invita tutti noi alla pace, e ha detto il suo nome: «Io sono la Regina della Pace».
E qui dico sempre con insistenza: noi siamo sicuri, guardando tutte le esperienze, tutti i messaggi, che il Signore tramite la Madonna ci ha fatti responsabili per la pace e noi dobbiamo lasciarci fare responsabili.
La pace. Qui non si tratta soltanto dell’assenza delle guerre, anche questo, ma in un senso più largo, la pace nella Bibbia significa tutti i beni sia fisici che psichici e spirituali, tutto il complesso. Così se noi vogliamo la pace adesso, non possiamo dire: «Noi non possiamo fare niente se c’è la guerra in Asia». Non è solo l’assenza delle guerre, è la pace del cuore, la riconciliazione tra me e Dio e dopo tra me e gli altri.
Se noi non accettiamo la pace del Signore non possiamo portarla al mondo e ognuno di noi è responsabile in questo senso.
Se cominciamo a riconciliarci nelle famiglie, dove lavoriamo, portiamo sempre il mondo, anche per un centimetro o un millimetro avanti, più vicino alla pace.
E, se cominciamo tutti, verrà la pace.
Anche se non incominciamo tutti, noi cristiani non possiamo trovare le scuse per non incominciare.
Marija Pavlovic un mese fa si è ritirata per una settimana a pregare e riposarsi un po’. Ha detto che le apparizioni sono state un po’ più lunghe e durante un’apparizione ha domandato alla Madonna: «Hai qualche cosa concreta per me?». La Madonna ha risposto: «Sì, ti do il mio amore perché tu lo dia agli altri». E questa è la logica della Madonna e del Signore, riguardo a noi.
Che cosa vogliamo di più se la Madonna dice non solo a Marija ma a tutti noi: «Io ti do il mio amore perché tu lo dia agli altri»? Ma per poter dare l’amore agli altri si deve accettarlo; io sono sicuro che ognuno di noi, ogni uomo, vuole accettare l’amore.
E adesso un’altra domanda: come? Come devo vivere? Che cosa domanda la Madonna da me perché io possa vivere questo: accettare l’amore e portarlo agli altri?
La Madonna domanda la preghiera, il digiuno e la conversione. Io ho parlato con molti pellegrini e sembra che siamo diventati tutti specialisti nel trovare le scuse per non pregare.
Mi sembra che la Madonna non accetterà queste scuse. Ci invita e molti si domandano dove prendere il tempo. Una pellegrina stamattina mi ha domandato: «Come mai pregare così?». Ho visto che cercava la risposta sinceramente. Io so che molti non possono pregare tre ore perché devono lavorare, ma io so un’altra cosa tutti possiamo incominciare come la Madonna ha incominciato qua. Molto semplicemente: Credo, sette Padre Nostro, Ave Maria, Gloria e un giorno di digiuno; dopo ha domandato altre cose. Io conosco molta gente che mi ha detto che adesso trova più facilmente il tempo per il Rosario intero che all’inizio per il Credo e i sette Padre Nostro.
Che cosa è successo? Non che adesso il giorno ha venticinque ore per queste famiglie, perché abbiamo un’ora di più per la preghiera. No, quando si incomincia a pregare si vede che si ha tempo.
Che cosa è la preghiera? La preghiera è vita con Dio, il Rosario è soprattutto la vita con la Madonna, la nostra Madre.
Ripetendo, meditando i misteri noi ci avviciniamo alla sua vita, alla vita di Gesù. E se qualcuno si domanda: «Perché stare con la mamma?» non avrà il tempo ogni giorno di stare con la mamma mezz’ora al mattino o un’ora alla sera.

Adesso alcune cose degli ultimi messaggi.
Nell’ultimo messaggio la Madonna ha domandato che noi impariamo di nuovo a ringraziare e questa richiesta è profondamente collegata con tutti i messaggi. Se noi cominciamo a ringraziare gli uni gli altri, anche per le cose più piccole, avremo la pace nelle famiglie. Guardate: come si sente una moglie se il marito viene dopo il lavoro e incomincia a gridare: «Che cosa hai fatto? Tu non fai niente. Questi tuoi lavori non valgono niente». Come si sente? Male. Viene il conflitto. Ma se il marito vede che ha pulito anche la più piccola cosa e dice: «Grazie», la moglie avrà la gioia e la forza di fare anche le grandi cose.
Ma noi siamo specialisti nel vedere che cosa non si fa e vengono i conflitti.
Quanti conflitti sarebbero stati risparmiati nelle famiglie se i giovani avessero potuto vedere che cosa hanno fatto i genitori per loro. Se non vedono vogliono sempre di più.
Così viene la pace, così si può diffonderla. Bisogna anche pregare per avere il dono di ringraziare, per poter dire «grazie»: c’è bisogno di umiltà, di riconoscere l’altro, di vederlo.
La Madonna domanda un’altra cosa concreta: vivere i messaggi nell’umiltà. Io spiego questo brevemente. Non importa dire: «Io sono nato a Medjugorje» o «Io sono andato a Medjugorje», importa solo una cosa: vivere i messaggi. La Madonna ha domandato concretamente una consacrazione alla Croce, ha detto: «Pregate davanti alla Croce; lì riceverete molte grazie. Consacratevi alla Croce e promettete di non bestemmiare Gesù nella Croce». Quando la nostra fede diventa la fede personale, si tratta di mio Padre, di mia Madre, del mio Gesù, della mia Croce, della mia Chiesa, della mia fede: non potrò bestemmiare, non sarà possibile. E se voi vi consacrate alla Croce, io posso dire non solo «non bestemmiare e non offendere», ma di più; quando senti nella strada o nel pullman o nel treno le bestemmie, potrai anche benedire il Signore, pregare per uno che bestemmia. Allora vedete la Madonna domanda tutte queste cose positive.
L’ultima cosa che voglio dirvi è questa: la Madonna non ha mai domandato che noi chiediamo agli altri la pace, l’amore.
Ma, sempre, come nella risposta a Marija: «lo ti do, perché tu dia. lo ti do la pace, l’amore e tu devi darlo agli altri».
Se cominciamo noi cristiani a vivere così vedrete tutto il mondo aperto a questa realtà. Molti domandano la pace, l’amore, la riconciliazione agli altri, e chi può darla?
Anche questa è conversione: vedere che il Signore ci dà molto per dare molto; quando abbiamo capito questo si cambierà la nostra vita, come desidera anche la Madonna.
(P. Slavko Barbaric – 7 ottobre 1985)

Fonte: http://medjugorje.altervista.org/

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