Trovare il tempo per la preghiera! (di Padre Slavko Barbaric)

Ha detto la Madonna: «Voi non lo capite ancora: se volete capire il mio amore e l’amore del Signore, dovete pregare».
Con questo messaggio: «se volete capire il mio amore, pregate» ha detto una cosa molto importante sulla preghiera.
La preghiera non è dire un’Ave a qualcuno che è in un angolo della mia vita – e qualche volta al mattino o alla sera dico «Ave» o «Gloria a Te, Padre» e vivo la mia vita – la preghiera è un’altra cosa. La preghiera è essere insieme con qualcuno che mi fa, che mi ascolta, che risponde. La preghiera è tutta questa comunicazione.

E se noi rimaniamo solo sul livello di domandare qualche cosa, non preghiamo. Allora pregare significa proprio prendere un tempo, come prendiamo il tempo per un amico che viene a visitarci e non lasciarci disturbare fino a quando non abbiamo finito il discorso con lui o il tempo che abbiamo dedicato a lui. Così anche la preghiera. Se volete pregare in questo senso, la Madonna a poco a poco si mostra. Si deve prendere il tempo. Io ho detto: potete nelle vostre famiglie escludere il telefono e tutto per un’ora o un quarto d’ora per poter pregare, per poter essere con Dio? Se dite: sono distratto, non posso pregare… Non importa, sei distratto ma non hai cercato il posto per pregare. Allora o continua o comincia a pregare, ma si deve trovare il tempo, il posto per poter pregare.
Io credo che abbiamo tutti tanto da fare, ma troveremo sempre le scuse se non abbiamo scoperto che tutta la preghiera è «che cosa significa Dio per noi».
Nessuno può convincerci: dobbiamo cominciare per provare.
Alcuni mesi fa ho sentito una statistica in Francia: in una settimana percentualmente una famiglia guarda la televisione 18 ore, cioè 3 ore al giorno. E si dice: «non abbiamo tempo per la preghiera»: non abbiamo tempo fino al giorno in cui non abbiamo riscoperto la preghiera.
La preghiera è un essere insieme con il Signore.
Viviamo in un mondo pieno di ateismo e come si può cominciare? C’è un ateismo personale, pratico ed un ateismo organizzato. Ma questo ateismo pratico dei cristiani è più pericoloso per la fede che quello organizzato.
Si deve cominciare a pregare, cominciare con la Madonna.
La Madonna domanda la fede. L’ateismo pratico significa: ho tutto, non ho bisogno del Signore. So che esiste un Signore, ma ho tutto.
È l’ateismo più pericoloso per la fede, per la pace, per l’amore. La Madonna domanda da noi anche il Rosario (tutti i misteri, 15) ma non per pregare solo centocinquanta Ave Maria e dire «domani devo di nuovo»: domanda di avvicinarsi ai misteri della Redenzione, avvicinarsi a Dio e agli altri. Il primo mistero gaudio so significa: io lascio entrare il Signore nella mia vita, nell’intimità della mia vita; quando la Madonna ha detto: «Sì, ecco la serva del Signore».
Quando visita la sua cugina Elisabetta significa «porto il Signore agli altri che mi aspettano, a cui devo andare». E ogni mistero così. Allora pregare col cuore significa cercare la risposta per me. Questo motivo deve spingermi a cercare la riconciliazione e a perdonare. Se non mi spinge la Parola, mi lascio nel mio peccato… La conversione comincia in questo momento: se sentendo la Parola comincio a muovermi.
Se la Madonna ha visitato la sua cugina Elisabetta e io contemplo questo mistero, significa che dopo aver pregato questo mistero io devo sapere chi è che mi aspetta oggi, quale malato… Questo significa pregare il Rosario.
Riguardo alla metodologia della preghiera, la Madonna disse questo: «La cosa fondamentale per la preghiera è avere un gran desiderio di Dio e un gran desiderio di salvare le anime. Lasciatevi portare da questi desideri, di ringraziare Dio, proprio anelare a Dio, e di salvare gli uomini. Se voi avete questo desiderio, allora pregherete e troverete il tempo per la preghiera». Poi, la Madonna dice sempre che il fondo della preghiera, come un frutto dal quale viene tutto, è di arrivare a una pace interiore, a un abbandono totale. Dalla pace provengono i doni divini. Ma se voi siete agitati, allora non potete capire la volontà di Dio. E diverse volte disse: «Ogni agitazione viene da Satana».

(P. Slavko Barbaric – Ai pellegrini a Medjugorje il 29 dicembre 1984)

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